Il titolo e la copertina di questo libro mi avevano colpita molto, ma "Barba non facit philosophum".
Non mi è piaciuto per nulla.
Il libro è raccontato come se fosse un copione teatrale, questo potrebbe essere anche una scelta interessante dato che la protagonista è un'attrice teatrale, ma in questo caso, l'io narrante esterno ai personaggi descrive la scena, i luoghi, il pensiero(tutto e troppo) e sembra di osservare da dietro un vetro i protagonisti che recitano, non vivono, senza mai essere immersi nella storia.
Una famiglia snob composta da un'attrice trans cinica ed antipatica, sposata con un avvocato gay e infedele, e con un bambino adottato. Nessun personaggio ha dei nomi, ma vengono identificati con il loro ruolo professionale,familiare e sessuale. Sicuramente (simbolicamente) sarà stata una scelta forte per sottolineare le etichette che la società ci attribuisce. Però a lungo andare l'ho trovato disturbante, noioso e crea un distacco dai personaggi ai quali non ti affezioni mai.
L' attrice è diventata famosa e vive con la famiglia in una grande casa in città, tra lusso e agi. Vini costosi, vestiti firmati(solo gli oggetti- tutti di marca-in questo libro hanno un nome, lo trovo ripugnante)la descrizione di un mondo frivolo, vacuo, il nulla che avanza.
La storia si svolge in un weekend trascorso a casa dei genitori dell'attrice dalle umili origini che vivono fuori città, in un paesino e che la famiglia va a trovare. Da qui l'esplosione di varie sensazioni, passate e presenti, fra gelosie, amore, risentimento, tradimenti e promiscuità taciuta o urlata con isteria e distruzione di oggetti costosi. Narra di come i personaggi vivono delle gabbie autoinflitte come il matrimonio, la famiglia e i figli.
Non ho il taboo del sesso, ma leggendo che viene definito un libro erotico mi sono posta delle domande poiché io non l'ho per nulla sentito tale, anzi, l'ho trovato spesso forzato ed inutilmente volgare.
Due stelle una per i temi trattati, perché è importante sentire una voce che indubbiamente li vive. Non avevo riflettuto mai su come spesso gli omosessuali abbiano difficoltà a vivere rapporti con un trans(in quanto non riconoscono la loro parte femminile o come dice Camila Sosa Villada "femminilizzata"). Quindi, immagino complessi le relazioni o la ricerca dell'amore per entrambi. L'altra stella per i monologhi finali.
Tolte le tematiche e la sensibilità verso esse, per mio gusto personale, penso che la letteratura sia altro.
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