mercoledì 5 febbraio 2025

Il potere dei libri è l'empatia per gli altri

La copertina di questo libro è meravigliosa, realizzata da Yuko Shimizu.
Non sapevo se leggerlo in questo momento, ho Calvino, David Foster Wallace, Lingiardi, Philip Roth che mi chiamano e aspettano di essere letti. Nell'indecisione l'ho aperto e non ho avuto dubbi...!
Ha un incipit che mi ha inchiodata nella sua durezza, ma il dolore è sempre spietato nella sua realtà e concretezza.
"Tanto per cominciare, il nonno non c'era più.  So che è un modo piuttosto brusco per iniziare una storia, ma è un dato di fatto che sarebbe comunque difficile mettere in altri termini. È una realtà ineluttabile, come il fatto che la mattina sorge il sole o che a mezzogiorno ti viene fame, e anche provando a far finta di nulla, chiudendo gli occhi e tappandosi le orecchie, il nonno non tornerà."

È una fiaba delicata che sottolinea il profondo amore nei confronti della letteratura. Anche io spesso (ancor di più crescendo anagraficamente) sono attanagliata dal pensiero di dover leggere il più possibile perché la quantità del "non letto e del vorrei" è ancora sterminata.
Il protagonista Rintarõ è un ragazzino solitario che inizia un viaggio fantastico con un gatto parlante per cercare di salvare i libri dall'oblio o dalla trasformazione/spersonificazione del mondo moderno.
È una fiaba sul rispetto dei tempi della lettura, sul dare valore alle parole, sul non inseguire la quantità come medaglia da esibire, sull'importanza di non cimentarsi solo con letture semplici, ma pretendere da sé stessi anche la complessità: "I libri di difficile comprensione anche solo per questo vanno ormai perdendo il loro valore come libri. Tutti vorrebbero poter leggere capolavori con leggerezza, piacevolmente, come se stessero scaricando una compilation delle canzoni di Natale più popolari. Una lettura divertente, rapida, articolata."
Ma "leggere non è soltanto piacevole o emozionante. Ogni tanto bisogna esaminare riga dopo riga, rileggere più volte a ritroso la stessa frase, e procedere con lentezza sforzandosi di capire. Come risultato di tale impegno gravoso, di colpo ci si apre la mente. (...) Ci sono letture difficili, vanno benissimo anche le letture divertenti, ma dopo un percorso di montagna risultato solo piacevole anche ciò che si vede è limitato. Se devi salire su una montagna, scegline una alta! Dalla cima vedrai un panorama incomparabile".

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