La colonna sonora di questo libro è stata Planet Caravan dei Black Sabbath.
Inevitabile l'associazione con il nome, mentre la canzone è arrivata da sola, forse perché il tema di questo libro per me è la morte in varie forme e questa canzone mi ci fa pensare.
Confermo che la sua scrittura mi devasta e ci sono passaggi che resteranno per sempre dentro di me.
Il maialesco Sabbath faceva il burattinaio nel teatro degli Indecenti(quale miglior nome), la sua carriera viene stroncata dall'artrite alle mani e da uno scandalo. È sposato in prime nozze con Nikka e seconde nozze con Roseanna "che si ammazzata di alcol per due motivi inoppugnabili: tutto quello che non era successo, e tutto quello che invece era successo." ed ha un'amante Drenka(che ho immaginato come Marisa Laurito), con forme soffici ed accoglienti.
Da burattinaio nel lavoro e nella vita,amante e maestro di inganni, artefici e irrealtà a burattino con i fili mossi dal dolore.
Ho provato pena e tristezza per quest'uomo così triste e solo, che per "sfuggire alla tirannica cupezza della madre- e il patetico avvilimento di suo padre" porta allo stremo eccessi e perversioni, forse per sentirsi vivo per pochi istanti.
Mickey Sabbath un tempo è stato felice, in una casa con una mamma fischiettante e premurosa, fino alla morte del fratello Morty.
C'è stato un tempo eppoi "niente più torta alle mele, niente pane con i datteri e le noci, niente sformati: tornando da scuola non trovava più niente a cuocere in forno".
C'è stato un tempo in cui "c'era un gennaio, febbraio, marzo, aprile, maggio, giugno, luglio, agosto, settembre, ottobre, novembre, dicembre. E poi gennaio. E poi un altro gennaio, la scorta dei gennai non finiva mai, e dei maggi, dei marzi. Avevano l'infinità. E lui era cresciuto a infinità, e mamma...erano una cosa sola.
Sabbath è stato tradito "dal sogno dell'infinità o dal fatto della finitezza".
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