Sono una lettrice sin da piccola.
Ricordo che andavo a scuola controvoglia, ma non vedevo l'ora di tornare a casa per proseguire con il libro che avevo iniziato.
Adesso, a distanza di molti anni, da adulta, penso di aver capito che gli scrittori che mi piacciono, che entrano nella rosa dei miei preferiti sono coloro che ti danno la sensazione che scrivere sia semplice.
Roth è tra i miei preferiti, adoro la sua scrittura, ma questo libro non mi ha colpita.
Ne apprezzo la sua capacità di "girare le frasi": "Scrivo una frase, e la giro. Scrivo un’altra frase, e la giro. Poi le rileggo e le giro tutte e due. Vado a pranzo, torno, guardo le frasi, le cancello e ricomincio”, la capacità di far sentire un'emozione non spiegandola letteralmente, ma evocandola:"Non si caccia via una donna dopo trentacinque anni perché preferiresti vedere una faccia nuova sopra il tuo succo di frutta", questo è uno degli innumerevoli esempi, in modo speciale ha detto tutto e lo trovo molto bello nei confronti del lettore, ma nonostante ciò, nonostante dialoghi strepitosi, questo libro non mi ha lasciato nulla.